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Il 2025 si conferma un anno positivo per il mercato italiano delle fusioni e acquisizioni (M&A): sono stati conclusi 1.369 deal (+8% rispetto al 2023) per un controvalore totale di circa 73 miliardi di euro (+91% rispetto allo scorso anno). I settori trainanti sono technology, media & telecom (TMT), energy & utility e financial service, che rappresentano il 65% del controvalore del mercato M&A italiano. In particolare, il settore TMT ha visto una forte dinamicità nelle operazioni IT e software, con numerose acquisizioni strategiche che hanno rafforzato la competitività delle aziende italiane.
Il mercato italiano del Software as a Service (SaaS) continua a mostrare segnali di crescita e consolidamento. Secondo l’Osservatorio Cloud Transformation del Politecnico di Milano, nel 2025 il comparto SaaS ha raggiunto un valore di 1,532 miliardi di euro, con una crescita del +19% rispetto all’anno precedente. Questo dato conferma il dinamismo del settore e la sua centralità nella trasformazione digitale delle imprese italiane.
La presenza di oltre 26mila imprese software, di cui più dell’83% con meno di 10 dipendenti, rappresenta una ricchezza imprenditoriale diffusa. Questa struttura può diventare terreno fertile per nuove forme di collaborazione e aggregazione, capaci di generare valore condiviso.
Le aggregazioni tra startup e PMI innovative, attraverso operazioni di M&A, sono la chiave di volta per:
- rafforzare la competitività del settore, creando player più solidi e attrattivi;
- generare sinergie operative e aumentare la produttività;
- aumentare l’appeal verso investitori e grandi aziende interessate a realtà solide e produttive;
- favorire exit sostenibili, che valorizzano il lavoro dei fondatori e degli investitori;
- attivazione dell’economia reale, attraverso reinvestimenti e nuove iniziative.
Il ruolo strategico del venture capital
Nel primo semestre 2025, il venture capital italiano ha registrato 153 operazioni (+18,9% rispetto al 2024) per un totale di 443 milioni di euro investiti. Nonostante una leggera flessione degli importi rispetto all’anno precedente, il numero di round è in crescita, segno di un ecosistema dinamico e in evoluzione. Il settore ICT, insieme a green economy, healthtech e fintech, è tra i più attivi, con il 20% delle startup innovative registrate.
In questo contesto, il venture capital può assumere un ruolo ancora più incisivo, non solo come motore della crescita organica, ma anche come facilitatore di operazioni di M&A strategico che consolidano il mercato e creano valore nel medio-lungo periodo. Le aggregazioni tra startup e PMI innovative offrono molteplici vantaggi:
- maggiore competitività grazie alla riduzione della frammentazione;
- sinergie operative che migliorano efficienza e redditività;
- attrattività per le grandi aziende, interessate a realtà solide e produttive;
- exit sostenibili
Il venture capital, quindi, non è solo motore della crescita organica, ma può diventare il vero abilitatore di aggregazioni: promuovendo attivamente operazioni di M&A
Verso un ecosistema integrato e competitivo
Per costruire un ecosistema italiano del VC e dell’M&A competitivo a livello internazionale, è fondamentale:
- incentivare politiche pubbliche che favoriscano le aggregazioni tra startup e PMI;
- promuovere strumenti finanziari innovativi che facilitino operazioni di consolidamento;
- coinvolgere attivamente investitori istituzionali e enti previdenziali;
- valorizzare le exit di successo come esempi virtuosi da replicare.
Conclusione
Le aggregazioni e le operazioni di M&A rappresentano una chiave di volta per la crescita delle startup italiane e per lo sviluppo di un mercato venture capital solido e competitivo. Attraverso una strategia di crescita strutturata e condivisa sarà possibile trasformare la frammentazione in forza, generando innovazione, occupazione e valore su scala globale.
Lucia Occhiuto è avvocato, fondatrice di Occhiuto Legal e responsabile legal & policy di Italian Tech Alliance – (foto di Edge2Edge Media su Unsplash)
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