Planeat, startup nata a fine 2020 per rivoluzionare la spesa e combattere lo spreco alimentare attraverso kit porzionati, lavati e dosati per cucinare piatti di qualità a prezzi accessibili, fa sapere di avere chiuso un nuovo aumento di capitale per un totale di 2,7 milioni di euro.
Le risorse, immesse nel capitale della società dai soci esistenti: StarTip, Mercurio Holding, HB4, dai fondatori e dalla SGR specializzata nell’impact investing, Sefea Impact, serviranno all’azienda fondata da Nicola Lamberti, già fondatore di Trovaprezzi (poi ceduta a Mutuionline) per imprimere una accelerazione alle tre linee di sviluppo della società: l’offerta di piatti pronti ai lavoratori in azienda e dei kit alimentari per la preparazione dei pasti a casa oltre che a un significativo sviluppo della piattaforma tecnologica.
Il programma dei prossimi mesi prevede il setting e la vendita di modello e piattaforma fuori su tutto il territorio nazionale oltre che la declinazione del software in ambiti di applicazione diversi: in pipeline un sistema di mensa diffusa che consente il collegamento tra ristoranti e dipendenti delle aziende limitrofe, sempre nell’ottica della programmazione e del controllo dello spreco alimentare.
Cresciuta nell’ultimo anno a un ritmo del +50% rispetto all’anno precedente, Planeat ha chiuso il 2024 a circa 4,2 milioni di euro di fatturato e prevede di raggiungere un giro d’affari di circa 7 milioni alla fine di questo anno. A livello globale, uno dei mercati in cui Planeat opera, quello dei meal kit, ha raggiunto una dimensione di circa 18 miliardi di dollari con un CAGR previsto del 12,4% dal 2025 al 2034 fa sapere la società in una nota. Sul fronte invece del fenomeno dello spreco alimentare, l’Osservatorio Waste Watcher ha registrato, a settembre dello scorso anno, che nel nostro Paese ogni persona spreca circa 700 grammi di cibo alla settimana: in peggioramento rispetto ai quasi 500 grammi pro capite dello scorso anno. Dall’inizio della sua attività, Planeat ha salvato circa 82 tonnellate di cibo dalla spazzatura, evitato la produzione di circa 210 tonnellate di CO2 e risparmiato circa 50milioni di litri di produzione di acqua.
Lamberti (nella foto), dice nella nota: “Quando abbiamo dato vita a Planeat l’obiettivo era evitare lo spreco alimentare. Partendo da un presupposto nuovo: offrire un pasto di qualità nelle giuste dimensioni e lavorando sulla prevenzione dell’esubero della quantità di cibo acquistata; il 62% del cibo sprecato avviene dentro le pareti di casa ed è irrecuperabile. Il nostro DNA parte da tecnologia e dall’informatica: ed è infatti questa piattaforma che ci ha consentito di ingegnerizzare il processo che garantisce i risultati di risparmio di spreco di cibo raggiunto finora. La sfida ora è scalare il modello della pianificazione oltre le aree che serviamo fisicamente e replicarlo in tutti gli ambiti possibili dagli aerei ai treni, dagli ospedali ai porti ai campeggi: contribuendo a creare una cultura della programmazione dei pasti che è tra gli elementi principali per salvare il cibo. Con una mensa scolastica del territorio e una fiera la sperimentazione è già partita”.
Mauro Zan di Sefea Impact, che entrerà nel CdA di Planeat, aggiunge: “Ridurre lo spreco alimentare domestico non è solo una scelta sostenibile, ma un gesto concreto per il pianeta e per la comunità. Con Planeat vogliamo accompagnare le persone verso un modo nuovo di fare la spesa: pianificato, consapevole e senza sprechi, con benefici ambientali e sociali misurabili. Ma anche verso un nuovo modo di fare impresa: Planeat adotta un modello organizzativo innovativo e partecipativo, fondato sulla holocracy, che valorizza il contributo di ogni persona e riflette un modo nuovo di fare impresa, più equo e orientato all’impatto. Abbiamo scelto di investire in Planeat perché rappresenta pienamente la visione del Fondo Sì: ridurre le disuguaglianze sociali, promuovere il lavoro dignitoso e contribuire alla transizione verso modelli di consumo e produzione responsabili.”
Nel parco clienti aziendali di Planeat, nel corso dell’ultimo anno sono entrate aziende come Bending Spoons, Fondazione Milano Cortina, Vivienne Westwood. Ad aprile l’azienda ha avviato, in provincia di Pavia, il progetto di mensa scolastica su ordinazione, MenSana che ha permesso anche di introdurre ai consumatori più giovani l’idea della programmazione come strumento di contrasto allo spreco alimentare. Stesso discorso per la storica manifestazione milanese, dedicata alla sostenibilità “Fa’ la Cosa Giusta” che si è tenuta, nella sua ultima edizione, a marzo 2025.
© RIPRODUZIONE RISERVATA