RimborsamiTu, la claim company che aiuta chi vola a esercitare diritti

Aerei in ritardo, voli cancellati, overbooking, perdita del bagaglio, sono gli intoppi in cui si incorre quando si viaggia, intoppi che inevitabilmente nella stagione estiva vivono picchi di intensità ma che possono capitare in qualsiasi momento dell’anno. 

In Europa esiste un regolamento, il numero 261 del 2004, che garantisce ai viaggiatori l’accesso a strumenti di compensazione pensati per rendere le conseguenze spiacevoli di un intoppo con il trasporto aereo meno pesanti, almeno dal punto di vista pecuniario. 

Nonostante tale regolamento, che definisce in modo preciso entità e modalità dei rimborsi, sono ancora pochi, in percentuale sul totale di chi viaggia, i passeggeri che conoscono bene i loro diritti e sanno come fare per esercitarli. 

Un modo è quello di rivolgersi a una cosiddetta claim company, aziende che hanno come missione quella di gestire il rimborso a cui l’utente ha diritto raccogliendo da un lato le informazioni dal passeggero danneggiato e interfacciandosi dall’altro con le compagnie aeree

Ci sono diverse claim company, in italia si calcola ve ne siano almeno una cinquantina, alcune lavorano meglio di altre e alcune applicano un modello di business che resta gratuito per gli utenti, ovvero per i passeggeri danneggiati, che così trovano assistenza legale senza dovere rinunciare a una parte del rimborso a cui hanno diritto. 

Tra queste aziende c’è RimborsamiTu nata nel maggio del 2016 con sede a Palermo: “Siamo rimasti una delle poche claim company ancora gratuite per gli utenti – dice a Startupbusiness Piero Armetta, fondatore e direttore operativo dell’azienda – il nostro modello di business i basa sui rimborsi delle spese legali che otteniamo ogni volta che vinciamo una causa, teniamo conto che mediamente, secondo il regolamento europeo, il passeggero riceve 250, 300 euro di rimborso, ci sono casi in cui può arrivare anche a 600 ma noi consideriamo la media. Lavoriamo con utenti di tutto il mondo, soprattutto europei perché il regolamento europeo si applica a voli che partono dall’Europa sia che siano nazionali, intra-europei o intercontinentali”.

L’azienda palermitana conta oggi uno staff di circa 10 persone di cui otto sono avvocati e poi ci sono coloro che si occupano delle infrastrutture tecnologiche e del marketing. “Fino a ora non siamo ricorsi a finanziamenti esterni perché il business è cresciuto in questi anni in modo organico, noi tre fondatori eravamo già tutti avvocati abilitati e c’eravamo già occupati di questi temi capendo appunto che vi era una opportunità di mercato e infatti quando siamo nati nel 2016 c’erano ancora poche claim company già operative”.

Nei primi anni di operatività, fino al 2020, anno della pandemia, RimborsamiTu ha gestito tra le cinquemila e le diecimila richiesta all’anno, poi dopo il momento del covid che ha fermato tutto, è ripartita con ancora maggiore slancio arrivando oggi a gestire circa 20mila richieste all’anno: “tutta l’operazione viene gestita direttamente online, si compila un form, vengono richiesti i documenti e le informazioni necessarie, poi noi valutiamo se si tratta di una richiesta che può avere successo e procediamo fino al momento in cui accreditiamo il rimborso direttamente al passeggero. Anche le varie fasi di assistenza al cliente sono gestite tramite strumenti online. Una volta avviato l’iter si procede con l’avvio della causa perché solo di rato del compagnie aeree pagano in modo bonario anche se alcune sono molto più veloci di altre a gestire il tutto, ma serve sempre che vi sia l’azione legale. Anche nel caso in cui la causa dovesse avere esito negativo per il cliente, quindi per il passeggero, non ci sono spese da sostenere. Noi guadagnano appunto dal rimborso delle spese legali che si aggiunge al rimborso al passeggero secondo quanto previsto dal regolamento europeo”. 

Il lavoro di RimborsamiTu va però oltre la gestione delle cause legali e si innesta in uno scenario dove è importante la conoscenza degli strumenti: “Siamo molto attivi nel fare conoscere questi strumenti di tutela dei passeggeri, nel 2016 quando abbiamo iniziato solo una piccola percentuale dei viaggiatori in caso di problemi si attivava in tal senso, non più del 5%, oggi siamo saliti al 25, 30% e ciò riguarda sia i disservizi previsti dal regolamento europeo, sia quelli previsti dalla Convenzione di Montreal che prevede compensazioni legati al danneggiamento, perdita, mancata consegna dei bagagli. Le potenzialità di crescita del mercato sono quindi ancora piuttosto ampie anche considerando che il numero dei voli è in costante aumento e che il nostro modello può funzionare anche in altri ambiti dove vi è un regolamento preciso come per esempio sono i casi dell’infortunistica stradale, della privacy, del furto di identità digitale, non possiamo ancora però espanderci a settori come il trasporto ferroviario perché in quel caso non vi sono al momento regolamenti precisi”. 

La società fattura oggi 1,2 milioni di euro e cresce del 30% circa anno su anno: “stiamo investendo in tecnologia, al momento lavoriamo a strumenti basati su intelligenza artificiale che prevediamo di lanciare entro la fine dell’anno, saranno strumenti che aiutano l’utente nel comprendere bene quali mosse fare, quali errori evitare, ma non si sostituiranno alla relazione con i nostri operatori che rimane perno della nostra offerta”. 

RimborsamiTu ha un tasso di successo del 95% e mediamente la quota che riguarda le spese legali è compresa tra 50 e 100 euro: “ci sono cause molto semplici e alcune più complesse, poi dipende molto anche dal foro competente, per noi è fondamentale agire come realtà che aiuta i clienti a conoscere al meglio i loro diritti e quindi esercitarli, ma anche aiutare le aziende a essere compliant con le normative al fine di ridurre i disservizi e contenere le spese che devono sostenere ogni volta che c’è un problema”. (foto di Phil Mosley su Unsplash)

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